8 competenze necessarie per diventare un buon product manager

Con una domanda in rapida crescita, sono sempre in più a chiedersi come si fa a diventare product manager. Esistono libri, corsi online e certificazioni, ma non un percorso chiaro, ad esempio un corso di laurea. È difficile districarsi tra le varie proposte, soprattutto capire quali sono valide e quali invece una perdita di tempo (e soldi).

In questo articolo chiariamo gli aspetti più importanti. I consigli sono basati su esperienze personali e su quelle di amici e colleghi che hanno deciso di diventare product manager.

Quali competenze servono per diventare product manager?

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Per prima cosa vediamo quali sono le competenze necessarie per diventare product manager.

Per quanto riguarda il percorso di studi, pur non esistendo una laurea specifica per product manager, in genere è richiesta una laurea di primo livello, meglio se in ingegneria informatica o economia.

Una solida esperienza lavorativa, ad esempio come programmatore, può in alcuni casi essere sufficiente, ma è l’eccezione alla regola.

Abbiamo già delineato in un articolo precedente cosa fa un product manager, vediamo ora quali competenze sono utili per poter riuscire in questo ruolo.

Leadership

Capacità di persuasione e visione strategica sono alla base di una forte leadership.

Il product manager viene spesso definito come il CEO del prodotto, ma questo paragone è poco accurato. Nella maggior parte dei casi il product manager si trova a condurre senza dare ordini.

Una metafora più consona è quella con il direttore d’orchestra, che guida i diversi musicisti senza dir loro come suonare. Allo stesso modo, il product manager conduce le diverse funzioni (design, programmazione, marketing, user research, etc.) senza dir loro cosa fare, ma facendo in modo che il lavoro di ciascuno si accordi con quello degli altri.

Per fare questo è necessario saper trasmettere ai propri interlocutori una visione chiara e convincente.

Comunicazione

Il product manager si trova al centro delle comunicazioni di tutte le funzioni che contribuiscono alla creazione del prodotto. Di solito si interfaccia quotidianamente con diversi stakeholder.

Saper comunicare in maniera chiara e concisa è fondamentale. Così come saper adattare il messaggio alle diverse competenze tecniche e conoscenza del prodotto dell’interlocutore.

Un buon product manager facilita il flusso di informazioni tra i diversi team.

Una delle sfide maggiori è tradurre gli obiettivi strategici in requisiti tecnici, e viceversa. Spesso funzioni diverse, ad esempio marketing e programmatori, sembrano parlare linguaggi diversi e le conversazioni possono sfociare in malintesi. È compito del product manager moderare queste discussioni e assicurarsi che tutti team coinvolti siano allineati.

Competenze analitiche

Se utilizzati come si deve, i dati sono un ottimo strumento. Possono essere usati per determinare le priorità, supportare decisioni o essere un mezzo per persuadere i propri interlocutori.

Saper analizzare i dati ed esporli in maniera chiara e informativa sono competenze che chiunque voglia diventare product manager deve padroneggiare.

Nozioni di statistica sono utili per interpretare i dati correttamente, ma altrettanto importante è la capacità di raccontare la storia che quei dati custodiscono. Un arido elenco di numeri e percentuali senza alcun contesto non serve a nessuno!

Capacità organizzative

Saper gestire un progetto e organizzare il lavoro sono aspetti fondamentali della professione.

Come abbiamo visto, product e project management non sono la stessa cosa, ma spesso i due ruoli sono rivestiti dalla stessa persona.

Delle solide capacità organizzative sono necessarie per poter gestire le diverse fasi della creazione di un prodotto senza rallentamenti. Infatti il product manager si trova a gestire in parallelo diversi stadi del ciclo di vita del prodotto, e a dipendere dal lavoro di altri team.

Conoscere metodologie Agile e saperle applicare è di supporto per l’organizzazione del lavoro degli sviluppatori e in molte aziende uno dei requisiti per diventare product manager.

Competenze tecniche

Le competenze tecniche richieste variano moltissimo tra aziende e prodotti. In molti casi non serve saper programmare, ma è richiesto capire quali siano le tecnologie utilizzate per sviluppare il prodotto. Il tech stack include i linguaggi di programmazione impiegati, librerie, pattern, server, soluzioni UI/UX, software e strumenti usati dagli sviluppatori.

Più che capire i singoli elementi che compongono il tech stack, è importante che il product manager capisca quali sono i vantaggi e svantaggi collegati. Anche se le scelte tecniche riguardanti lo sviluppo sono responsabilità degli sviluppatori, è bene che il product manager capisca le implicazioni di tali decisioni e quali limiti comportano per il prodotto.

Conoscenza del prodotto e mercato

Questo aspetto è legato al prodotto stesso e al mercato in cui opera, per cui varia per ciascun caso. Come in ogni ambito, partire con una buona conoscenza di un determinato prodotto o mercato è un vantaggio.

Attenzione a non confondere la conoscenza del prodotto con il suo uso: essere utente non rende automaticamente product manager. Anzi, in molti casi una conoscenza approfondita ma non sistematica di uno specifico prodotto o settore può causare pregiudizi e limitare la capacità d’innovazione.

Un buon product manager, anche se non è esperto di un determinato mercato, sa come fare ricerca in modo strutturato e ottenere informazioni il più possibile oggettive.

Conoscenza del ciclo di sviluppo di un prodotto

Esistono diversi modelli a riguardo, ma più o meno tutti comprendono cinque fasi di sviluppo principali:

  • scoperta – stima delle opportunità, interviste all’utente, ricerca
  • definizione – individuare quali elementi andranno sviluppati e come prioritizzarli
  • design – creazione del prodotto in base alla user experience (UX) attesa
  • sviluppo – sviluppo e codifica del prodotto
  • lancio – strategia di lancio, formazione all’interno dell’azienda, documentazione

Saper lavorare con programmatori e designer

Programmatori e designer sono le due figure professionali con cui il product manager si interfaccia più spesso.

Rispetto reciproco e una chiara definizione delle responsabilità sono fondamentali per la riuscita di una buona relazione lavorativa. Sembra un’ovvietà, ma capita spesso che fraintendimenti su chi fa cosa risultino in tensioni che, oltre a pesare su tutte le persone coinvolte, si riflettono negativamente sul prodotto. La causa di questo è spesso una definizione poco chiara dei ruoli e delle aree di competenza.

Avere un’idea chiara del ruolo di programmatori e designer aiuta il product manager a fare leva sulle loro competenze per creare un prodotto di successo.


Come acquisire le competenze necessarie per diventare product manager?

Ora che abbiamo visto quali siano le competenze che servono per diventare product manager, possiamo iniziare con un’auto-valutazione per definire quali possediamo già e quali invece dobbiamo acquisire.

La maggior parte delle competenze possono essere acquisite in ruoli diversi da quello del product manager. In genere ogni product manager ha un profilo un po’ diverso, con competenze più sviluppate in alcune aree. Molte volte ha un punto di forza in una di queste tre aree: Business, Tecnologia o UX.

Business development, marketing o programmazione sono solo alcuni esempi di esperienze pregresse che un product manager può avere. Non esistendo un percorso definito però, qualunque esperienza pregressa che fa leva sulle competenze citate può essere vantaggiosa.

Nella fase di auto-valutazione è utile avere qualcuno che ci conosca sul lavoro e sia in grado di farci riflettere sui nostri punti di forza e aree da migliorare. Quando le competenze già acquisite sono state identificate, possono essere evidenziate all’interno del curriculum.

Restano ora le competenze da sviluppare. Come abbiamo accennato all’inizio, le opzioni disponibili sono molte, ma spesso è difficile capire quali siano valide. Anche se alcuni corsi offrono degli attestati di frequenza, al momento non esiste una certificazione riconosciuta universalmente. I costi per un bootcamp qualificato, come ad esempio quello offerto da Product School, variano tra i 3.000 e i 5.000 euro. Il vantaggio di tali corsi è la possibilità di acquisire le competenze necessarie velocemente (di solito la durata è di 8-12 settimane) e avere accesso a professionisti del settore per consigli personalizzati.

Se il costo è troppo alto , esistono diversi corsi gratuiti o a prezzi contenuti su piattaforme come Udemy e Coursera. Basta ricercare la competenza che si desidera acquisire per ricevere diverse proposte. Leggere le recensioni e prestare attenzione al numero di persone che hanno già fatto il corso è un buon metodo per testarne la validità.

Un altro modo molto efficacie per imparare cosa serve per diventare product manager è mettersi alla prova in prima persona creando un MVP. In questo modo potrete testare ogni passaggio del ciclo di vita del prodotto e avere un assaggio di quali sono le difficoltà che possono presentarsi.

Infine, stringere relazioni con altri product manager o aspiranti tali è un ottimo modo per avvicinarsi a questa professione. Esistono diverse comunità, sia online che di persona, una delle più grandi in Italia è ProductTank a Milano.


Conclusione

Qualunque sia la tua esperienza precedente, ci sono buona possibilità che tu possa riutilizzare alcune delle competenze acquisite.

Se ti sei appena laureato, il mio consiglio è di acquisire esperienza in una o più delle aree di competenza (UX, business, tech) oppure creare da zero un MVP.

Se l’idea di metterti alla prova e apprendere cose nuove ti entusiasma, ci sono buone possibilità che questa sia la carriera giusta per te. Diventare product manager significa iniziare un percorso in cui non si smette mai di imparare.


Sei un product manager o lo vuoi diventare? Hai avuto un’esperienza positiva o negativa nel tuo percorso per diventare product manager? Raccontaci la tua storia nei commenti!

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